Page 27 - Assaggiami_53_aprile_2025
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Serata di AIS Parma dedicata al re di Valpolicella
DOLCE? NO, AMARO.
ANZI AMARONE
Roberto Baruffini
Gli esordi sono fumosi e si perdono in leg-
gendari, tortuosi labirinti. In realtà nomi e
luoghi precisi, varrebbero questa volta, ad
attestarne un certo grado di realismo, ancor-
ché magico. Ma tant’è. Per alcuni pare che
tale Adelino Lucchese, cantiniere della Can-
tina sociale di Negrar – siamo in Valpolicella,
lì a due passi da Verona – scopra di aver di-
menticato da tempo nel buio dei locali, una
botte di Recioto Amaro. Bontà dei paradossi
linguistici, quel vino definito “Amaro” è in
realtà un passito in quei tempi - siamo nel
1936 - molto dolce. All’assaggio di quel vino,
che da queste parti si dice “scapà”, ovvero
scappato, inesorabilmente andato in malora,
Adelino, presente Gaetano Dall’Ora presi-
dente della Cantina, pare se ne sia uscito con
una frase divenuta celebre: “Non è amaro, è
un amaròn!”. Già: i lieviti avevano completa-
mente consumato gli zuccheri, e il vino di un
bel colore brillante era diventato tutt’altro.
Che sia questo l’esordio o meno, poco impor-
ta: oggi l’Amarone si è assestato come uno
dei rossi italiani più apprezzati nel mondo. Le
uve che ne compongono l’ uvaggio, Corvina
e/o Corvinone, Rondinella, Molinara con altri
piccoli saldi autoctoni, maturano in un area-
le privilegiato che contorna Verona, fatto di
nove vallate e di tre zone storiche che pro-
ducono 61 milioni di bottiglie, soprattutto
Ripasso, Valpolicella e Amarone provenienti
da un totale di 8.600 ettari vitati.
Terreni di varia, generosa tipologia, dai calca-
ri del Rosso Verona a quelli del Biancone, dal-
le vulcaniti basaltiche alla scaglia rossa, dai
terreni alluvionali e coltri dendritiche ai cal-
cari a Nummuliti che donano ai vini raffinate,
sottili variabili; e un clima nel quale la prossi-
mità col lago di Garda favorisce estati calde
ma ventilate, ed inverni temperati generano
nel complesso un microclima ampiamente
favorevole ad un vino di altissima qualità.
Le uve si dirà, sono le stesse del Valpolicella,
ma è noto che ciò che produce Amarone è
quell’appassimento – dai sessanta ai cen-
to giorni, talvolta oltre – che oltre a donare
peculiarità uniche al mondo, è in grado di abbassare il residuo zuccherino, talvolta lie- nese doc, presidente di AIS Veneto e vicepre-
esaltare la grazia di una rotondità vellutata di vemente esuberante. sidente nazionale AIS, profondo conoscitore
rara e fine eleganza. In questi ultimi anni poi A questo vino unico, AIS Parma ha dedicato di quel territorio e di quei vini, Aldegheri ha
la produzione di grandi e piccoli vignaioli, si una serata di felice approfondimento, chia- preso per mano il folto pubblico, offrendo
è orientata verso la ricerca di una raffinatez- mando quale anfitrione, un vero e proprio una lettura avvolgente e fascinosa attraver-
za che è soprattutto coincisa con la scelta di enfant du pays come Marco Aldegheri: vero- so la degustazione di sette Amaroni e, per
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