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Il gioiello del sottobosco
UNA VISITA AL
MUSEO DEL FUNGO pORCINO
DI BORGOTARO E ALBARETO
Giancarlo Gonizzi che testimoniano come, fin dalla preistoria, moniarlo è il nome attribuito all’ovulo buono,
Coordinatore dei Musei del Cibo di Parma i funghi facessero parte dell’alimentazio- Amanita Caesarea, uno dei funghi più prelibati.
ne umana. Inoltre, venivano utilizzati come In terra parmense, il più prestigioso è senza
esche per accendere il fuoco e come medica- dubbio il Porcino di Borgotaro, primo fungo
Con diversi colori e molteplici forme, com- menti per curare malattie. in Italia e in Europa a ottenere l’Indicazione
mestibili o velenosi, e perfino microscopici, Nell’antica Roma il loro consumo era diffuso, Geografica Protetta (1996).
i funghi sono organismi affascinanti e par- in particolare nei banchetti dei “Cesari”. A testi- Molto apprezzato dai duchi Farnese, impie-
ticolari. Il loro Regno si distingue da quello
Animale e Vegetale, accompagnandoci in un
mondo magico e misterioso, tutto da esplo-
rare e scoprire.
Il termine più comune per denominarli, ossia
“fungo”, deriva dal latino fungus, connesso al
greco spóngos o sphóngos (spugna). I termini
“miceti” e “micologia”, invece, provengono
dal greco mykès, da cui prende il nome an-
che la città di Micene, che, secondo il mito, fu
fondata da Perseo, il quale, stanco e assetato
per il lungo viaggio, si dissetò con l’acqua
raccolta nel cappello di un fungo.
Il Museo Archeologico di Parma conserva
reperti della Terramara di Castione Marchesi
Museo del Fungo Porcino - Sede di Borgotaro. Sopra: l’esterno; sotto: Homo radix.
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