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AIS Parma incontra l’Alto Adige

                             gEWÜRTRAMINER,



                       uNICO E IDENTITARIO







        Roberto Baruffini



        Va da sé: che l’Alto Adige sia una delle realtà
        più fascinose del Bel Paese, è fin troppo noto:
        paesaggi mozzafiato si intersecano con una
        storia di transiti di confine, che ne hanno
        declinato per secoli una complessità multi-
        culturale generatrice di un unicum di grande
        rilevanza.
        E che questa zona sia ad un tempo terra di
        vini ricercati,  è altrettanto noto, da sempre.
        L’ Abbazia di Novacella per esempio, ci nar-
        ra di una produzione enoica che muove dal
        1142: una delle realtà più antiche del mondo
        ancora oggi in attività, per una storia di quasi
        900 anni.
        Ed è a partire da questo che AIS Parma ha
        voluto costruire una serata tutta dedicata ad
        uno dei vini di punta dell’enologia altoatesi-
        na: il Gewürztraminer.
        Lo  “speziato di Termeno”  -  questo  l’etimo
        italico  della  vulgata  germanica,  ormai  con-
        solidatasi  nel  mondo  intero  –  ne  vorrebbe
        per  taluni,  certificare  contestualmente  le
        esuberanti  caratteristiche  gusto-olfattive
        proprie del vitigno e la sua presunta origine
        geografica: Termeno appunto, piccola realtà
        comunale della bassa Atesina in provincia di
        Bolzano, poco più di 3000 abitanti, giusto lì
        “sulla strada del vino”. In realtà, la Storia so-
        vente si affida per certificarne le origini,  più
        a veli leggendari che ad altro. Ma tant’è: poco
        o nulla ai più importa, e il futuro, ove si vorrà
        puntigliosamente scavare, starà più nel cruc-
        cio del DNA che in altro.
        Ormai diffuso in alcune zone del mondo, il
        Gewürz  dal  grappolo  di  un  grazioso,  tenue
        color salmone, trova qui caratteristiche uni-
        che per un ambientamento pressoché per-
        fetto: suoli a prevalenza sabbiosa e argillosa,
        non troppo secchi, convivono con una escur-
        sione termica generosa, dove le arie nordi-
        che moderate dal rilievo alpino incontrano
        il  tenue  calore  mediterraneo  che  viene  dal
        sud.  Ne  nasce  un  vino  dalle  caratteristiche
        uniche: nel bicchiere si esaltano così sentori
        floreali di rosa e sambuco, su un sottofondo
        di frutti esotici, litchi e ananas con raffinate
        speziature gentili. La lettura che ne dà  l’intel-
        ligenza umana può così lavorare su una pa-
        lette  di  grande  apertura,  scegliendo  strade
        piuttosto che altre. A differenza dell’Alsazia,
        terra dove questo vino ha trovato una con-
        notazione legata ad una lettura di sontuosa




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