Page 19 - Assaggiami_54_Agosto_2025
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L’ANELLO DEbOLE CHE TIENE
INSIEME TuTTI gLI ALTRI
L’anello debole è quello che rischia di spezzar-
si e di rompere la catena, è il più fragile, ma è
anche quello che nella sua fragilità tiene insie-
me tutti gli altri.
La premessa su cui si basa il lavoro di Anello
Debole è proprio la ricerca di relazioni, moda-
lità di convivenza con l’altro, il tentativo di tro-
vare dei sentieri in cui la diversità non rappre-
senti un limite ma una possibilità. L’obiettivo è
interrogarsi sul valore, sul senso e sulle oppor-
tunità reali di sperimentare un nuovo modo di
fare comunità a partire dai piccoli borghi, dalle
vecchie cittadine conservatrici di memoria,
dalle realtà nascoste come quella di Club ITA-
CA Parma, ponendo l’attenzione su una mo-
dalità di stare nella relazione umana. Il Festival
della Lentezza, che si tiene ogni anno nel quar-
tiere che si snoda tra piazzale Salvo d’Acquisto
e Borgo delle Colonne, così caratteristico e
cuore pulsante del centro di Parma, è stato la Foto: Elisa Morabito
cornice della collaborazione tra Anello Debole
e Club Itaca, nonché della nascita del Ministe-
ro degli Intrecci: un nuovo modo di fare Comu- per esempio! Dal Festival della Lentezza mi che speriamo di ripetere il prossimo anno con
nità, mescolando residenti, realtà del terzo set- era stato chiesto di coinvolgere la comunità, contenuti altruistici rivolti al prossimo e allo
tore e artisti. L’idea poetica del Festival, quella per stendere un lungo nastro che collegava stare insieme.
del filo rosso, ci ha ispirato e unito. Abbiamo le case del quartiere, come fece Maria Lai in
voluto tendere un nastro che collegasse case, Sardegna negli anni ’80.
botteghe, alberi e piazze, che come un retico- Il progetto ha iniziato ad avere senso per me
lato passasse sopra la vita delle persone e che quando mi sono immaginata di abitare gli
di questi intrecci diventasse racconto visibile, spazi urbani, dare volantini, immaginarsi nuo-
per ricordare a chiunque decidesse di alzare la ve prospettive comunitarie con i soci di Itaca.
testa, che per un attimo si può sospendere la Il primo giorno di laboratorio ci siamo messi
corsa, guardarsi in giro, incrociare lo sguardo intorno ad un tavolo per immaginarci modi
di qualcuno, lasciarsi stupire! per coinvolgere il quartiere, vi lascio solo al-
cune delle idee bizzarre che sono nate: un re-
Voce di Laura, fuori campo. cinto per fumatori, una festa dance, un recinto
La sede di Club Itaca è dentro una porticina, al per daini, massaggi gratis, una jacuzzi al par-
centro della città. Me lo ricordo, il primo gior- co. Credo che se ci abituassimo a considera-
no che ho varcato la soglia. Gabriele e Laura re possibili le cose strane sarebbe un mondo
fumavano una sigaretta. Ero sola e non sape- molto più divertente di così. Questa è un’altra Club Itaca Parma è un programma non residenziale per il recupe-
vo bene come muovermi, così mi sono seduta cosa di Itaca che mi fa sentire a casa, nessu- ro dell’autonomia di persone con una storia di disagio psichico;
con loro. Mi ci è voluto solo qualche attimo no giudica le tue stranezze, anzi quando le scopo delle varie attività è permettere a ciascuno di recuperare
per iniziare a sentirmi al sicuro. Ogni volta, metti in gioco spesso diventano possibilità. autonomia, relazioni positive ed autostima. Le giornate sono
la sensazione quando entro a Itaca, è quella Da lì è stato tutto un gioco, tele di colori, gio- dense di impegno e di lavoro, mentre soci e staff operano in po-
di trovarmi in un “posto salvo”: chiamo così i chi di teatro, lenzuoli strappati per creare il sizione di assoluta parità. Tra le iniziative più importanti quelle
luoghi in cui riesco a sentirmi a mio agio sen- nastro sotto gli occhi curiosi dei passanti che formative: corsi di cucina, di computer, di lingua straniera, orti-
za sforzo. Credo sia così per molti, le persone ogni tanto si fermavano con noi e ogni tanto cultura, yoga ed educazione fisica, promossi grazie al contributo
che abitano quel luogo quotidianamente mi semplicemente ci chiedevano chi fossimo e di appassionati e preparati volontari. Fondamentale è anche la
danno la sensazione di sentirsi come a casa. cosa facessimo. Tra tutte le cose che mi porto lotta allo stigma e al pregiudizio, attuata pure invitando ospi-
ti presso il Club e realizzando eventi di apertura alla città per
Parlo un po’ con tutti, qualcuno parla molto, di questo progetto sicuramente c’è la gratitu- meglio farci conoscere. Dalla nascita del Club, settembre 2015,
altri sono di poche parole, ma ognuno di loro dine di aver scoperto cosa si nasconde dietro le adesioni al sono cresciute: i soci sono attualmente 64 e tale
mi guarda come se non fossi un’estranea e la porticina di Borgo Pipa 3. numero è destinato a crescere. In media 12 soci si recano ogni
questo inizia a far sentire a casa anche me. giorno al Club per lavorare: si tratta di una media mensile di più
Una cosa in particolare mi piace di Itaca, Silvia e Gabriele intervistati sul laboratorio di 600 ore lavorative, per le quali siamo molto orgogliosi!
ognuno è libero di andare e venire quan- Abbiamo rappresentato i ministri e ci siamo Per info:
do vuole e senza nessun giudizio. Marta e sentiti protagonisti ed ascoltati, per una vol- info@progettoitacaparma.org
club@progettoitacaparma.org
Michele hanno sempre in mano un piatto ta! Abbiamo collegato con pezzi di lenzuola Facebook: Progetto Itaca Parma - Club Itaca Parma
da aggiungere a tavola per chi si presenta colorati ed intrecciati da noi varie case, per Instagram: progettoitacaparma
all’ultimo, come me e il mio collega Filippo, unire il quartiere. È stata una bella esperienza
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